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Lo Champagne vince un caso di protezione storico presso l'Alta Corte cinese

Il Comité Champagne ha ottenuto una storica vittoria legale presso l'Alta Corte di Pechino, diventando la prima denominazione straniera a ottenere lo status di "marchio noto" in Cina.

Lo Champagne vince un caso di protezione storico presso l'Alta Corte cinese

Il 30 novembre 2023, l'Alta Corte di Pechino si è pronunciata a favore del Comité Champagne in merito a una causa contro un produttore cinese e un distributore di profumi venduti con il nome "Champagne Life".

Il tribunale ha ordinato alle due società di interrompere la produzione, la vendita e la distribuzione dei profumi e il Comité Champagne ha ottenuto quasi 30.000 euro di danni.

L'Alta Corte di Pechino ha anche confermato che allo Champagne è stato concesso lo status di "marchio noto" in Cina. Questo status, riservato a pochissimi nomi, fornisce un'ampia protezione, anche in caratteri cinesi, contro qualsiasi uso fraudolento del nome Champagne, per qualsiasi prodotto.

Charles Goemaere, amministratore delegato del Comité Champagne, ha commentato così la decisione: "Al di là della condanna, questa decisione si rivela un enorme passo avanti per la protezione della denominazione Champagne in Cina".

Ha detto che lo Champagne è la prima denominazione straniera ad ottenere questo riconoscimento.

Prima della sentenza, lo Champagne ha beneficiato dello status di indicazione geografica (IG) in Cina dal 2013. Tuttavia, lo status di IG protegge la regione solo da altri vini che utilizzano la denominazione. Il nuovo status di "nome noto" impedisce a qualsiasi prodotto e servizio, anche quelli non legati al vino, di essere etichettati e commercializzati con il nome Champagne.

Il Comité Champagne ha portato il caso in tribunale per la prima volta nel 2022, quando il Tribunale per la proprietà intellettuale di Pechino ha condannato le due aziende cosmetiche per aver violato il marchio IG di Champagne.

Il profumo "Champagne Life" è prodotto dalla Xuelei Cosmetics Co. Ltd. con sede a Guangzhou e distribuito da un'azienda cosmetica con sede a Pechino chiamata Yali Shadi Cosmetics Co. Ltd.

Nel caso giudiziario originale, il Comité Champagne ha sostenuto che l'etichetta del profumo imitava i marchi di Champagne e rischiava di indebolire i legami tra i marchi e i prodotti della denominazione.

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