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L'Etna DOC raccoglie un raccolto ridotto ma "eccellente
Dopo un anno difficile per i viticoltori del vulcano attivo siciliano, il direttore della DOC Etna, Maurizio Lunetta, ha confermato che i volumi della vendemmia saranno inferiori, ma la qualità delle uve è "eccellente".
In una missiva inviata ieri in esclusiva al settore delle bevande, il direttore del consorzio ha sottolineato che il calo medio delle rese in tutta la denominazione sarà del 25%, con diminuzioni maggiori sul versante settentrionale del vulcano e "nessuna perdita significativa sui versanti orientale e meridionale".
Scrive: "La vendemmia sull'Etna è ormai in pieno svolgimento e si concluderà ai primi di novembre. Dalle prime informazioni raccolte tra i produttori, possiamo prevedere un'annata di ottima qualità con un calo quantitativo che si conferma essere mediamente del 25%, ma distribuito in modo disomogeneo sui quattro versanti (vedi mappa, in basso)."
"L'andamento meteorologico su tutti e quattro i versanti è stato abbastanza regolare fino al mese di giugno, quando, come più o meno in tutta Italia, abbiamo registrato piogge abbondanti, che hanno comportato difficoltà nel controllo della peronospora, una malattia non molto comune alle nostre latitudini".
E aggiunge: "A ciò ha fatto seguito l'innalzamento delle temperature registrato a fine luglio e nei primi giorni di agosto, che ha comportato una diminuzione delle rese delle viti".
Concludendo, ha osservato: "Verso l'inizio di novembre, con la raccolta delle uve alle quote più alte della denominazione, si concluderà la vendemmia e potremo avere un quadro più preciso di questa annata difficile, sì, ma non terribile."
Come riportato in precedenza da db, l'impatto della peronospora sui volumi del raccolto in Sicilia, e in realtà in tutta Italia, è stato variabile, con aree con buon drenaggio e circolazione dell'aria che hanno subito meno danni dall'attacco fungino, noto anche come Peronospora.
Ma sia che i coltivatori siano riusciti a portare a casa un raccolto medio o molto ridotto, il corrispondente di db Italia Filippo Bartolotta ha affermato che la tarda estate e l'inizio dell'autunno, caldi e asciutti, hanno garantito una buona qualità dell'uva.
Ben il 60% dei 1.300 ettari vitati dell'Etna DOC è coltivato con metodo biologico, con una produzione di poco superiore ai 5,8 milioni di bottiglie della scorsa vendemmia.
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