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Il Tour de France si dirige a Bordeaux

Venerdì scorso, i corridori del Tour de France hanno attraversato la regione vinicola di Bordeaux nella settima tappa di quest'anno.

 

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L'attesa di 13 anni per un arrivo di tappa a Bordeaux è stata spezzata la scorsa settimana, quando i corridori si sono diretti per 170 chilometri verso nord da Mont-de-Marsan al centro di quella che molti considerano la capitale mondiale del vino.

Girando a destra a Langon per attraversare la Garonna ed entrare a Entre-Deux-Mers, i corridori avranno intravisto la tenuta di Sauternes Château de Malle sull'altra sponda del fiume.

I cavalieri si sono poi diretti verso Cadillac, una AOC nota anche per i suoi vini bianchi dolci ottenuti da Sémillon, Sauvignon Blanc e Muscadelle colpiti dalla Botrytis, o "muffa nobile". Non è famosa come Sauternes o Barsac (e i terreni costano quasi un terzo, 12.000 euro per ettaro contro 30.000 euro), ma la denominazione produce comunque vini dolci di alta qualità e un degno aperitivo per il tête de la course.

Andando ancora verso nord, i vini hanno cambiato marcia quando i corridori sono entrati nel territorio delle Côtes de Bordeaux, una DOC fondata nel 2009, appena un anno prima dell'ultima volta che Le Tour si è diretto a Bordeaux. Un blend delle classiche varietà rosse di Bordeaux (Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Petit Verdot, Merlot e forse qualche Malbec e Carménère), i vini sono spesso considerati tra i più "moderni" della regione.

Non sono mancati i colpi di scena una volta raggiunta la città: il belga Jasper Philipsen ha preceduto Mark Cavendish sul traguardo di Place des Quinconces, negando al ciclista mannese la 35ª vittoria di tappa.

Sebbene molti tifosi si siano schierati ai bordi della strada per osservare il passaggio del gruppo, le priorità di Gavin Quinney, boss di Château Bauduc, erano piuttosto diverse:

L'ottava tappa, svoltasi il giorno successivo (8 luglio), ha visto i corridori partire da Libourne, sulla riva destra della regione. Passando per Pomerol, i corridori sono stati purtroppo troppo impegnati per assaggiare alcuni dei vini pregiati della AOC, famosi in tutto il mondo per il loro Merlot, tra cui il prestigioso Château Pétrus. Come di consueto per Le Tour, gli elicotteri hanno potuto ammirare opere d'arte a bordo strada, a tema con la cultura locale.


Nei tempi passati, i corridori del Tour non si limitavano a pedalare attraverso i paesi vinicoli, ma si concedevano anche un bicchierino mentre erano in bicicletta. Queste cosiddette "scorribande alcoliche" erano un appuntamento fisso dei Tour di un tempo e vedevano i corridori riempire le loro maglie con bottiglie di birra e vino.

Oggi i ciclisti tendono a limitarsi all'acqua. Non è necessariamente l'alcol a essere pericoloso per i ciclisti: l'apertura errata di una bottiglia di vino frizzante può costringere un corridore ad abbandonare la gara, come è successo al Giro d'Italia dello scorso anno.

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