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Il Bordeaux è in ritardo rispetto al mercato, mentre cresce la richiesta di un "grande intervento" per la campagna en primeur

Bordeaux continua a rimanere indietro rispetto ad altre regioni, secondo un nuovo rapporto di Wine Lister, con prezzi medi in calo dell'8% negli ultimi 12 mesi, poiché il commercio di vini pregiati chiede una riduzione del 30% rispetto ai prezzi dell'anno scorso per "risparmiare" en primeur.

Il rapporto, che si intitola provocatoriamente "Bordeaux – Parte I 'Bisturi, per favore'", si basa su un sondaggio condotto su 58 aziende leader mondiali nel settore dei vini pregiati. Sostiene che potrebbe essere giunto il momento per Bordeaux "di andare sotto i ferri, per salvarsi prima che accada il peggio", con gli intervistati che chiedono che l'annata 2023 abbia un prezzo medio scontato del -30% rispetto al 2022 per stimolare la domanda.

"Credono che solo un significativo reset dei prezzi possa rinnovare la fiducia e l'interesse dei consumatori ad acquistare en primeur", si legge nel rapporto. "Questo sentimento non sembra nascere solo da preoccupazioni a breve termine per la prossima campagna; piuttosto, risuona come un vero e proprio appello a salvare un sistema storicamente venerato dal commercio internazionale di vini pregiati".

I prezzi, ha osservato, sono stagnanti nel mercato secondario dopo il rilascio, ma due terzi degli intervistati hanno sostenuto che qualsiasi riduzione dei prezzi quest'anno rispetto ai prezzi del 2022 non avrebbe un impatto sulle scorte esistenti delle recenti annate precedenti.

L'unico aspetto positivo che ha notato, tuttavia, è che la regione ha guadagnato popolarità nell'ultimo anno (dietro il Piemonte), con alcuni dei vini che stanno facendo rendimenti promettenti. Ad esempio, un sottocampione di 113 vini di Bordeaux ha mostrato una performance dei prezzi post-rilascio del +11% nelle ultime cinque annate, guidata da Chateaux Lafleur, Les Carmes Haut-Brion e Carruades de Lafite.

Tuttavia, la fiducia del commercio a Bordeaux è diminuita quest'anno, con oltre il 90% dei vini che ha visto diminuire il proprio indice di fiducia dal 2023.

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