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L'Ofcom respinge la denuncia del documentario Brewdog

L'Ofcom ha respinto un reclamo del gigante della birra Brewdog in merito a un documentario della BBC che metteva in luce le accuse di comportamento inappropriato da parte del suo amministratore delegato James Watt.

Il produttore di birra aveva sostenuto che Watt e l'azienda erano stati trattati in modo ingiusto e avevano violato il diritto alla privacy dell'amministratore delegato nel programma intitolato La verità su Brewdog.

Nel suo verdetto, l'ente regolatore Ofcom ha affermato che i fatti non sono stati presentati, trascurati o omessi dal documentario in modo scorretto, secondo quanto riportato da BBC News.

Inoltre, ha affermato che a Watt e Brewdog è stata data l'opportunità di rispondere alle accuse e che la loro risposta si è riflessa in modo corretto nel documentario. Ha aggiunto che il suo diritto alla privacy non ha prevalso sul diritto alla libertà di espressione e all'interesse pubblico.

Il documentario, andato in onda sulla BBC Scotland un anno fa, analizzava la cultura aziendale e le pratiche commerciali dello studio e includeva una serie di accuse su Watt, come l'acquisto di 500.000 sterline in azioni Heineken e l'investimento in un fondo speculativo di 2 milioni di sterline basato sulle Isole Cayman.

Anche gli ex dipendenti hanno raccontato la loro esperienza di lavoro con Watt, tra cui la presunta cattiva condotta personale e l'abuso di potere sul posto di lavoro.

Comportamento inappropriato

Gli avvocati di Watt hanno dichiarato che le accuse sono false e che lui ha negato di aver avuto un comportamento inappropriato.

Watt ha anche rifiutato di essere intervistato per il documentario.

Ma ha detto di essersi pentito di aver fatto sentire qualcuno a disagio con lui.

Ha dichiarato: "Mi scuso sinceramente con chiunque si sia sentito in quel modo. Non è mai stata mia intenzione.

"Tuttavia, sostengo che le persone che si sentono a disagio intorno a me sulla base di voci false e disinformazione non rappresentano un comportamento inappropriato da parte mia".

Salario di sussistenza

La notizia arriva solo poche settimane dopo che il birrificio è stato coinvolto in una polemica sui suoi impegni in materia di salario di sussistenza.

Una lettera inviata ai lavoratori dei bar BrewDog ha rivelato che i dipendenti attuali e futuri saranno pagati al di sotto del vero salario di sussistenza, nonostante l'azienda si sia precedentemente espressa in tal senso.

Watt ha difeso la decisione, affermando che l'azienda deve "far quadrare i conti".

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