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Produzione della Linguadoca in calo del 15% rispetto alla media quinquennale
Un'ondata di caldo tardivo nel sud della Linguadoca ha portato a una significativa riduzione delle rese, anche se i produttori tengono a sottolineare la qualità del raccolto 2023.
Secondo il Conseil Interprofessionnel des Vins du Languedoc (CIVL), i vigneti del nord della regione registrano raccolti medi o addirittura buoni. Tuttavia, l'ondata di caldo tardivo nel sud ha fatto seccare gli acini già piccoli, facendo calare la produzione regionale del 15% rispetto alla media quinquennale.
In effetti, Guillaume Barraud, direttore delle tenute Gérard Bertrand, ha constatato una "notevole differenza tra la parte meridionale e quella nord-occidentale della regione", con il sud della Francia che ha sperimentato "ancora una volta" condizioni di estrema siccità.
Barraud ha dichiarato al settore delle bevande: "All'inizio dell'estate, la rottura delle gemme è stata eccezionalmente abbondante, superando la media degli ultimi cinque anni. Abbiamo contato circa dieci gemme per vite all'inizio dell'estate. Di conseguenza, al sud, un inizio estate molto secco ha portato a una selezione naturale delle gemme, alleggerendo il patrimonio viticolo. A nord, abbiamo addirittura effettuato noi stessi un diradamento".
Le aree costiere entro 20 km dalle coste hanno dovuto affrontare una significativa siccità a partire dal mese di luglio, ha spiegato Barraud, a fronte di una "fornitura idrica più consistente" nelle regioni nord-occidentali.
Più a ovest, anche la peronospora ha causato perdite di resa.
Secondo il direttore generale Laurent Bonfils, Vignobles Bonfils, che controlla 17 vigneti sparsi nel Languedoc-Roussillon, ha avuto una vendemmia "in linea con la media dell'intera regione". "La spiegazione è semplice", ha detto, "un'ondata di caldo accentuata dalla mancanza d'acqua".
Bonfils ha spiegato che l'ondata di calore è arrivata molto tardi nell'agosto del 2023, "quando le viti erano quasi completamente mature".
Tuttavia, la situazione è meno disparata in termini di qualità, con i produttori che riferiscono positivamente del succo.
Per Christophe Bousquet, presidente del Conseil Interprofessionnel des Vins du Languedoc (CIVL), questa annata conferma "i progressi compiuti dai viticoltori di tutto il mondo, che hanno saputo adattarsi per produrre vini di altissima qualità". Ciò è tanto più importante se si considera che i sempre più frequenti capricci del tempo hanno inciso sul potenziale produttivo, comprimendo i nostri volumi".
volumi".
La Francia non è l'unica nazione produttrice di vino i cui raccolti sono stati colpiti da condizioni climatiche estreme. In 29 Paesi diversi, la siccità e le malattie hanno portato la produzione di vino ai minimi da 60 anni a questa parte, anche se, secondo l'OIV, un raccolto ridotto nel 2023 potrebbe contribuire ad alleviare l'eccesso di offerta dovuto al calo dei consumi. Per saperne di più, leggi qui.