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Il Castello di Albola inaugura la prima mostra d'arte

L'azienda produttrice di Chianti Classico Castello di Albola, che fa parte del portafoglio Zonin1821, ha inaugurato presso la cantina di Radda la mostra Dialoghi Paralleli , che vuole esplorare il rapporto tra le opere di due artisti vicini all'azienda.

La mostra, tradotta in Dialoghi paralleli, è stata inaugurata ieri (1° settembre) e si concluderà il 30 dicembre.

Le opere esposte sono di Fabio Calvetti e Armando Xhomo, entrambi residenti a Firenze e dintorni.

Xhomo ha parlato dell'interazione tra vino e arte: "Il vino ha guidato l'arte e gli artisti fin dall'inizio dei tempi. Possiamo trovare dipinti in cui il vino viene degustato o in cui vengono lavorati i vigneti a partire dai Romani ai Greci, ma anche nel tardo Rinascimento con il capolavoro Baccus di Caravaggio, nell'Impressionismo delle opere di Cézanne.
Rinascimento con il capolavoro Bacco di Caravaggio, nell'impressionismo delle opere di Cézanne come nelle considerazioni di Salvador Dalì. Dalle poesie di Umar KhayyĀm a quelle di Leopardi, senza dimenticare le scritture bibliche dove il vino è simbolo di gioia ed elemento chiave della vita".

"Ora", ha proseguito Xhomo, "qui, a fare da cornice c'è un borgo medievale, le cui case coloniche e i cui filari di vigneti affondano le radici nella cultura etrusca e romana, ma anche nella storia delle famiglie altomedievali come gli Acciaioli, i Pazzi e i Ginori fino alla famiglia Zonin. Qui: tradizioni, sentimenti, lavoro e arte trovano a Castello di Albola la loro casa".

Mentre le opere di Xhomo sono state descritte come "energiche" con una visione che spazia "tra l'umano e il ferino", quelle di Calvetti sono considerate più "intime, complesse" e "malinconiche". Come un buon abbinamento di cibo e vino, l'idea è che l'interazione delle opere dei due artisti si arricchisca a vicenda.

Calvetti ha detto: "La bellezza può essere una cosa facile e in Toscana lo sappiamo bene. Alcuni luoghi, come Castello di Albola, ne sono la testimonianza più evidente e non si tratta solo del 'genius loci', ma anche della filosofia e del lavoro svolto a partire dagli Etruschi fino al Rinascimento e alla volontà moderna di preservarne l'armonia e l'equilibrio. Oltre a rappresentare un patrimonio storico e culturale senza eguali, Castello di Albola guarda all'arte come a un'espressione della propria identità. Essere qui, nei suoi prestigiosi spazi, è un'esperienza unica per la mia arte".

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