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I dirigenti del settore alberghiero sono sempre più ottimisti, nonostante le difficoltà
Nonostante le difficili condizioni commerciali, l'ottimismo dei leader del settore alberghiero del Regno Unito continua a crescere, secondo il nuovo sondaggio sulla fiducia delle imprese realizzato da CGA per NIQ e Fourth.
Il sondaggio rivela che il 62% dei leader del settore alberghiero si sente ottimista sulle prospettive della propria azienda per i prossimi 12 mesi, con un aumento dell'8% rispetto alla cifra registrata nel precedente sondaggio di maggio. Negli ultimi mesi è aumentata anche la percentuale dei leader che si dichiarano ottimisti sul mercato dell'ospitalità in generale, passando dal 40% al 45%, ma si tratta ancora di una cifra relativamente bassa.
L'aumento di fiducia più significativo si è registrato tra i leader degli operatori indipendenti, con l'attuale percentuale di ottimisti che si attesta al 38%, il 15% in più rispetto al dato di maggio. La percentuale complessiva di coloro che ritengono che la propria attività sia a rischio di fallimento è ora dell'11%, il 3% in meno rispetto ai risultati del sondaggio precedente.
Tuttavia, nonostante la tendenza generale di un numero sempre maggiore di operatori del settore ad avere prospettive positive, le preoccupazioni per i costi operativi in particolare sono ancora molto diffuse. Tutti gli intervistati hanno espresso preoccupazione per l'inflazione dei prezzi di cibo e bevande, il 96% per i prezzi dell'energia e il 91% per i tassi di interesse.
Karl Chessell, direttore degli operatori del settore alberghiero e alimentare di CGA by NIQ, ha commentato i risultati: "È incoraggiante vedere aziende di tutte le dimensioni che guardano al futuro con tanta fiducia, e con una forte domanda di base per pub, bar e ristoranti le prospettive sono buone. Tuttavia, il perdurare di un'inflazione elevata e i problemi legati al personale fanno sì che le condizioni commerciali rimangano difficili almeno fino alla fine dell'anno. Non c'è spazio per l'autocompiacimento e gli operatori dovranno lavorare sodo per ridurre i costi e proteggere le vendite nel resto del 2023".
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