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I danni della grandine a Chablis sono "considerevoli", conferma il BIVB

Una valutazione della doppia grandinata che ha colpito Chablis all'inizio di maggio ha confermato che i danni alle vigne della denominazione sono stati "considerevoli", con alcune zone che hanno subito perdite dell'80%.

Una dichiarazione del BIVB che valuta i danni tre settimane dopo il maltempo ha confermato che sono stati colpiti circa 1.000 ettari di vigneti, circa un sesto della denominazione Chablis, che copre circa 5.800 ettari e comprende 20 comuni.

Secondo il BIVB, i vigneti di Chablis Grand Cru Vaumur, Vaudésir, Moutonne e Preuses erano tra i siti più colpiti quando la grandine ha colpito, ma i villaggi di Fontenay-près-Chablis, Villy e La Chapelle-Vaupelteigne hanno subito i danni maggiori. Si sono registrati danni anche a Chablis, Maligny, Beine e Lignorelles, con alcuni climat di Chablis Grand Cru e Chablis Premier Cru colpiti.

Secondo le stime, circa 400 ettari di vigneti sono stati colpiti da perdite superiori all'80%, anche se i danni sono stati "ultra-localizzati".

Secondo quanto riportato, il 1° maggio una tempesta di grandine delle dimensioni di una "boule da pétanque" o di una pallina da ping pong ha devastato i vigneti in pochi minuti, a causa di una "supercella" violenta che ha colpito la zona. La tempesta ha danneggiato i tralci e spogliato le foglie delle viti, rendendole vulnerabili alla muffa, soprattutto a causa dell'ulteriore umidità del terreno. Ci sono volute alcune settimane per vedere come le viti si sono riprese.

Nonostante l'inizio difficile della stagione vegetativa, il BIVB ha sottolineato che dopo due buoni raccolti nel 2022 e nel 2023, i livelli di riserva - soprattutto per le denominazioni Petit Chablis e Chablis - contribuiranno a mitigare l'impatto della tempesta.

"Manca ancora molto alla vendemmia e i viticoltori sanno già che dovranno essere costantemente vigili sulle condizioni meteorologiche del 2024", ha concluso.

In seguito alla grandinata, il ministro dell'Agricoltura francese ha dichiarato che il governo avrebbe esaminato i modi per sostenere i vignerons.

Anche nella seconda metà di aprile si sono verificati alcuni episodi di gelate, ma i danni sono stati molto localizzati, anche se le foglie della vite avevano iniziato a schiudersi.

Nello Chatillonnais, principalmente dedicato al Crémant de Bourgogne, si sono registrate temperature fino a -5°C, con danni da gelo che hanno colpito circa l'80-100% delle parcelle di vite nella parte orientale della regione, dalla Senna alla valle dell'Ource. Anche il Maranges, nel sud della Côte de Beaune, ha sofferto, ma i danni sono stati limitati nella Côte Chalonnaise, nel Mâconnais e nella Borgogna settentrionale.

Per saperne di più:

Chablis: la minaccia delle gelate ricorrenti non deve essere ignorata

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