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In che modo gli alcolici importati potrebbero essere soggetti a problemi di "prezzo di riferimento
Il governo indiano sta discutendo un piano per l'introduzione di un "prezzo di riferimento", una serie di regole di valutazione che imporranno agli importatori di pagare i dazi doganali sulla base di un prezzo fissato dalle autorità.
La mossa, riportata dal Times of Indiaè un tentativo di ridurre la sottofatturazione degli alcolici e giunge in un momento in cui la Pernod Ricard starebbe affrontando una richiesta fiscale di 244 milioni di dollari per la presunta "sottofatturazione" delle importazioni di concentrato per diversi anni.
Secondo quanto riportato, anche altre aziende produttrici di bevande, come Diageo, sono state accusate di aver intrapreso pratiche simili per vendere alle loro filiali indiane, nonostante le norme vigenti in materia di prezzi di trasferimento e transazioni con parti correlate.
La questione delle discussioni interne si è ripresentata durante la negoziazione di un accordo di libero scambio (FTA) con il Regno Unito e il governo britannico ha cercato di abbassare le tariffe per l'importazione di Scotch.
Si dice che le autorità indiane stiano negoziando una riduzione delle tariffe con l'obiettivo di garantire che il segmento delle bottiglie al di sotto delle 750 rupie non venga colpito dalla mossa.
La proposta di un prezzo minimo di importazione era stata avanzata inizialmente dall'industria nazionale e dalla Confederation of Indian Alcoholic Beverage Companies (CIABC) quando aveva evidenziato come alcuni marchi avessero indicato alle autorità indiane per le accise un prezzo inferiore di un terzo (costo, assicurazione e trasporto) rispetto a quello che avrebbero offerto ai punti vendita duty-free.
Questo ha fatto sì che i prezzi al consumo di alcuni marchi in India siano inferiori a quelli disponibili in Gran Bretagna e ha portato il gruppo di pressione a sostenere che gli accordi di libero scambio e la sottofatturazione potrebbero avere un effetto negativo sugli operatori nazionali.