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Il boom dei mercati asiatici e sudamericani favorisce il rimbalzo del gin

Le esportazioni di gin britannico sono rimbalzate di oltre un terzo nel 2022, nonostante le "sfide in corso", secondo i dati dell'HMRC (Her Majesty's Revenue and Customs) citati dall'associazione di categoria The Gin Guild.

Le esportazioni britanniche di gin riprendono quota grazie al boom dei mercati asiatici e sudamericani

Il valore totale delle esportazioni di gin del Regno Unito è aumentato di 189,4 milioni di sterline, raggiungendo i 730,9 milioni di sterline, con un incremento di oltre un terzo rispetto ai dati del 2021. Le esportazioni hanno anche superato del 9% i numeri precedenti alla pandemia del 2019, un segnale incoraggiante soprattutto perché l'inflazione e i costi energetici continuano ad affliggere il settore.

Pal Gleed, direttore generale di The Gin Guild, ha commentato i risultati: "Nonostante le continue sfide poste dall'impennata dei costi energetici, dall'inflazione dei prezzi, dall'aumento dei tassi d'interesse e dalla guerra in Ucraina, che incidono sulle condizioni commerciali, negli ultimi tre anni i distillatori di gin hanno dato prova di resilienza e di capacità di innovazione".

"La crescita delle esportazioni riflette la qualità, la varietà e la reputazione del gin britannico. I baristi e i ristoranti vogliono servirlo e i consumatori vogliono berlo, insieme ai gin di alta qualità prodotti in tutto il mondo.

"Questi ultimi dati dimostrano che le vendite di gin possono continuare a crescere in tutto il mondo, in quanto l'acquavite guadagna quote di mercato rispetto ad altre bevande che tradizionalmente hanno dominato in alcuni paesi."

Gli Stati Uniti rimangono il principale mercato di esportazione del Regno Unito per il gin, con esportazioni che nel 2022 supereranno i 218 milioni di sterline, con un aumento del 6% rispetto alla cifra precedente alla pandemia (2019).

I mercati sudamericani, in particolare quelli di Brasile, Argentina e Cile, hanno registrato una crescita massiccia. Anche il mercato asiatico ha registrato una crescita significativa, con un aumento delle esportazioni in Giappone di 2,3 milioni di sterline, in India di 4,5 milioni di sterline, negli Emirati Arabi Uniti di 4,9 milioni di sterline, in Turchia di 3 milioni di sterline e in Corea del Sud di 1,4 milioni di sterline dal 2019.

Le esportazioni verso l'UE sono diminuite del 4% dal 2019. La Spagna rimane un mercato chiave per il gin di produzione britannica, ma le esportazioni verso il Paese sono diminuite di un terzo a 62,4 milioni di sterline dal 2019, poiché l'impatto della Brexit continua a farsi sentire. Anche le esportazioni irlandesi hanno registrato un calo, ma l'Italia è in controtendenza con una crescita significativa.

Nonostante la crescente presenza in altri mercati, i gusti dei consumatori britannici stanno cambiando. Alcuni si allontanano dal gin e guardano più lontano, alla Tequila e al rum, per trovare nuovi piatti. Le importazioni di gin nel Regno Unito sono ancora inferiori di quasi un quarto rispetto al 2019, con un calo di oltre 8 milioni di sterline.

I cali maggiori riguardano le importazioni di gin dall'UE, con un calo di un terzo o di quasi 10 milioni di sterline dal 2019, con l'impatto della Brexit che chiaramente continua, e le importazioni dal Nord America, che sono diminuite di oltre la metà, con un calo di 2,2 milioni di sterline.

Tuttavia, il dato del 2022 mostra una crescita del 2% rispetto al 2021, suggerendo che il mercato delle importazioni si sta lentamente riprendendo.

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